Torna a scorrere sangue cinese per le vie di Milano. A un mese dall'agguato a colpi di mannaia nella discoteca Parenthesis, sono tornate a sibilare le lame. Davanti alla trattoria "Long Chang", nel cuore della chinatown più grande d'Italia, il corpo di un uomo di 34 anni. Sul marciapiede di via Paolo Sarpi, il cadavere con la gola squarciata da una coltellata. Poco lontano una scarpa da donna. Un dettaglio che, secondo, gli investigatori potrebbe ricondurre l'omicidio a una questione d'onore per motivi passionali.
Poco prima, secondo alcune testimonianze, un cinese era entrato nel ristorante aggredendo due connazionali. Uno - come detto - è morto; l'altro è stato ferito in maniera grave. Quest'ultimo sarebbe l'ex fidanzato di una delle due donne che si trovavano a tavola con le vittime.
Difficile comunque dire se ci troviamo di fronte a una cavelleria rusticana cinese o all'ultima puntata della guerra fra gang. O, ancora, se si tratta di una regolamento di conti, magari per un debito non saldato o una tangente non versata. E' certo, comunque, che se questo delitto è da ricollegare a un eccesso di gelosia, qualcosa si è rotto a chinatown.
Dissidi di questo tipo, in genere, vengono risolti attraverso la mediazione e la trattativa. Una donna che mette l'uno contro l'altro due cinesi spesso può essere una questione da risolvere con una semplice somma di denaro. Turbare la quiete della comunità asiatica con il sangue è una soluzione estrema che solo un boss può autorizzare.
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