“Ovunque andasse, Little Pete era accompagnato da un servo fidato che portava con sé uno scrigno pieno di preziosi e una scatola di articoli da toletta. Il boss della Tong più potente di San Francisco era un vero dandy, molto preoccupato del suo aspetto fisico. Cambiava gioielli più volte al giorno e non indossava mai lo stesso vestito due giorni di seguito. Ogni mattina passava due ore per pettinare, spazzolare e oliare la lunga coda di capelli che teneva sempre lucida. E di cui andava smodatamente orgoglioso”.
Così il giornalista Herbert Asbury descrive Fung Jing Toy, il boss della chinatown della San Francisco di fine ‘800 meglio conosciuto come “Little Pete”. I vezzi e la vanità dei capi della mafia cinese non sembrano quindi essere mai cambiati. Anche oggi, i boss del crimine asiatico amano sfoggiare abiti di lusso e viaggiare su auto scure da parecchie migliaia di euro. Per non parlare dei guardaspalle che si portano dietro: almeno un paio, per garantirsi placide sfilate per le strade delle decine di chinatown sparse per il globo. Anche Little Pete, fondatore della più spietata Tong (così si chiamano le Triadi nate in terra americana), si faceva accompagnare sempre da scagnozzi armati fino ai denti. Ma fu proprio a causa di una disattenzione su questo dettaglio (o forse per eccessiva spavalderia), che il gangster finì sotto il fuoco incrociato di un clan rivale.
Little Pete era stato molto abile a conquistare rapidamente il controllo di chinatown. Sfruttando il suo esercito personale di sgherri, quando non aveva nemmeno trent’anni controllava il traffico di prostituzione, il racket delle estorsioni, il gioco d’azzardo e il commercio dell’oppio nella città californiana. Ma era anche un negoziatore, come dimostra la presunta alleanza stretta con il potente Christopher Augustine Buckley, uomo d’affari e influente membro del Partito Democratico. La sera del 23 gennaio 1897, però, il “Re di Chinatown” commette un errore fatale. Durante una delle sue frequenti visite dal barbiere all’angolo tra Washington Street e Waverly Place, si porta dietro solo uno dei suoi soldati e, poco dopo essersi seduto sulla seggiola con un asciugamano caldo sul viso, lo manda a comprare un giornale .
A chinatown (foto di Arnold Genthe) un’occasione del genere non può passare inosservata. E quando due killer vedono la scena passano all’azione. Uno dei due rimane di guardia, fuori. L’altro entra con la pistola in mano, afferra Little Pete per la lunga coda e gli spara cinque colpi a distanza ravvicinata. L’impero del giovane Fung Jing Toy crolla a 33 anni. La guerra fra le bande della malavita cinese di San Francisco è appena iniziata.